Albeggiasse la luna
tra querce incipriate,
inumidendomi i piedi
ringrazierei la morte
che divagando poco lontano
le sue orme altrove disegna.
Guardo, mi guardo
-guardami ! – così
nella luce che impoverisce,
sparire.
Seguimi
in silenzio le tracce colorando.
“Se solo pensato hai il riverbero,
delle mie orme
l’eco avvicinarsi sentirai
Un giorno : “Muoio !”.
O tempo non avrai,
dedurre di non essere,
essere stato,
-raggirato!–
Finalmente il senso,
bolla di sapone tra le mani di un bambino,
Pietra trafitta
finalmente
scioglierai “
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